mercoledì 6 luglio 2011

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Mi piace pensare agli oggetti come a un ponte tra le persone. Per loro tramite ci stiamo sempre toccando gli uni con gli altri, anche a chilometri di distanza, soprattutto quando si tratta di oggetti fatti da mani di donne e di uomini per essere adoperati da altre mani, di altre donne e di altri uomini.
Sono il simbolo concreto della rete di relazioni che ci unisce e che chiamiamo mondo. Non per niente lo stesso termine "simbolo" nella sua accezione originaria significava proprio questo: un anello spezzato in due a rappresentare il legame di ospitalità reciproca tra due persone; le metà venivano tramandate ai rispettivi discendenti e grazie a esse la relazione sopravviveva, come condensata nell'oggetto che sarebbe tornato completo quando le due metà si fossero ricongiunte ("simbolo" deriva dal greco "symballo", "mettere insieme").
Il mondo è un simbolo.
Lo condividiamo, lo spezziamo con gli sguardi, e torna unito quando comunichiamo.

1 commento:

  1. Rigattieri-mercatini dell'usato-svuotare le case-comprare foto di sconosciuti ---> stabilire ponti con l'ignoto. Regalare cose che ci sono appartenute ---> stabilire ponti fra conosciuti, per conoscerli ancora di più-

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